Alberto Burri

Alberto Burri

Città di Castello, 1915 - Nizza, 1995

Alberto Burri dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla facoltà di Medicina. Dopo essersi laureato nel 1940 viene fatto prigioniero dagli alleati in Tunisia e nel 1943 viene inviato nel campo di Hereford in Texas. Liberato dalla prigionia giunge a Napoli il 27 febbraio 1946 vivendo un breve periodo a Città di Castello per poi trasferirsi a Roma assieme all’amico scultore Edgardo Mannucci.
L’architetto Amedeo Luccichenti, nel 1947, gli organizza la prima personale presso la galleria La Margherita di Gaspero del Corso e Irene Brin. Le opere esposte sono di carattere figurativo. Nel 1948, nella stessa galleria, presenta la seconda personale Bianchi e Catrami, nella quale propone per la prima volta opere astratte amebiche e organiche, le quali rivelano una certa affinità con il linguaggio di Jean Arp, Klee e Mirò. Da questo momento l'artista rivolge la sua attenzione ai Catrami.
Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 Alberto Burri inizia la serie Le Muffe e i Gobbi, utilizzando per la prima volta il materiale usato nei Sacchi. In seguito, attraverso la pittura, dipinge diverse Muffe sfruttando le efflorescenze prodotte dalla pietra pomice mescolata all’olio e sviluppa il primo Gobbo. Nel medesimo anno realizza interamente il primo Sacco con la juta rattoppata e cucita. Nel 1952, presso la galleria Obelisco di Roma, inaugura la personale Neri e Muffe. Nel 1956 espone alla Biennale di Venezia e, nel medesimo anno sempre a Venezia, la Galleria del Cavallino gli dedica una mostra esponendo i noti Sacchi.
A questo punto l’artista di fama internazionale lavora assiduamente alle Combustioni (legno, tela, plastica). Durante il 1957 partecipa a numerose mostre personali in Italia e negli Stati Uniti. Durante lo stesso anno si rivolge anche ai primi Ferri. Negli anni Settanta si avvicina progressivamente alle soluzioni monumentali, dai Cretti ai Cellotex. Inoltre, si susseguono le retrospettive storiche: Assisi, Roma, Lisbona, Madrid, Los Angeles, Napoli, New York, Milwaukee. Nel 1973 consacra il ciclo dei Cretti e su questo filone si colloca il sudario di cemento con cui riveste i resti di Gibellina terremotata, che diverrà il più famoso paradigma di Land Art. Nel 1977, presenta un’importante antologica presso il Museo Salomon R. Guggnheim di New York dal titolo Alberto Burri. A seguire, nel 1981 viene inaugurata la Fondazione Burri al Palazzo Albizzini a Città di Castello.
Le opere di Alberto Burri sono oggi esposte in alcuni tra i più famosi musei del mondo. Tra questi si ricordano, tra gli altri, il Guggenheim Museum di New York e la Tate Gallery di Londra.

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Alberto Burri Vendite in Asta: ultime aggiudicazioni

Img Opera Categoria Data Ultima offerta
Trittico B
43 x 35, 1973
Litografia / Serigrafia 10/04/2024 €1.200
Senza Titolo
21 x 14, 1977
Litografia / Serigrafia 10/04/2024 €1.100
Combustione
50 x 65, 1959
Litografia / Serigrafia 10/04/2024 €1.900
Serigrafia 1-B
24 x 18,
Litografia / Serigrafia 06/03/2024 €1.400
Senza Titolo
43x35cm,
Litografia / Serigrafia 24/02/2024 €1.800

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26 Aprile 2024
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