Alighiero Boetti

Alighiero Boetti

Torino, 1940 - Roma, 1994

Alighiero Boetti ha fatto parte del gruppo Arte povera. Dopo aver abbandonato gli studi di Economia e Commercio approda all’arte. In particolare fin dall’età di diciassette anni rimane colpito dall’arte tantrica, dagli acquerelli di Wols e dai tagli di Fontana. Lo sguardo di Boetti si proietta già alle culture extra-europee, soprattutto africane e del Medio ed Estremo Oriente. A vent’anni dipinge paesaggi ispirato dal pittore russo Nicholas De Staȇl. Tra il 1963 e il 1965 sperimenta molti materiali tra cui il gesso, la masonite, plexiglas e varie forme luminose. Le sue prime opere sono disegni di oggetti tecnologici come microfoni, cineprese, macchine fotografiche.
In questi anni esordisce con un personale presso la galleria Christian Stein di Torino partecipando a tutte le rassegne espositive del gruppo Arte Povera. A seguire si stacca dalla visione macro degli oggetti e approda alla scrittura bidimensionale. Nel 1968, spedisce ad alcuni amici una cartolina postale Gemelli la quale, attraverso un fotomontaggio, mostra l’artista che tiene in mano un altro sé stesso. In questo frangente si manifesta il concetto del “Doppio” che attraverserà tutto il suo lavoro.
Nel 1970 Alighiero Boetti inizia i primi lavori che vedono la combinazione di francobolli apposti sulle buste i quali esauriscono tutte le possibili combinazioni. Ai francobolli segue l’opera "Estate 70", un rotolo di venti metri riempito completamente da bollini colorati autoadesivi così come l’opera "Dama". Nello stesso anno presenta la mostra “Vitalità al negativo” presso Palazzo delle Esposizioni di Roma curata da Achille Bonito Oliva.
Nel 1972 compie una serie di viaggi in Guatemala e in Afghanistan. A Kabul realizza il suo primo ricamo su tessuto. Nello stesso anno riparte con la moglie per l’Afghanistan con il progetto dell’opera "Mappa", un planisfero in cui ogni nazione è tessuta rispettando i colori della propria bandiera. Alla fine del 1972 si trasferisce a Roma, dove dà origine alla prima quadratura a 16 lettere con impresso il suo nome e cognome. In seguito partecipa alla collettiva “De Europa” da John Weber a New York e alla Biennale di Venezia. Negli anni Ottanta Boetti espone in numerose mostre a New York, Londra, al Centro Georges Pompidou, Torino e Roma. Negli anni Novanta realizza il grande fregio per la Biennale di Venezia vincendo il premio speciale della giuria. In questi anni si susseguono numerose mostre in Germania, Francia, Austria e Rio de Janeiro.
Boetti sceglie il tappeto come superficie pittorica perchè gli permette di agire come fosse un regista cinematografico. Coi tappeti mette in dubbio il concetto di serialità e paternalità dell’opera d’arte, come accadeva nel Medioevo. Le opere di Alighiero Boetti rientrano nelle collezioni dei Musei più importanti al mondo.

1803
Totali aggiudicazioni

Alighiero Boetti prezzi aggiornati

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Alighiero Boetti aggiudicazioni

Alighiero Boetti Vendite in Asta: ultime aggiudicazioni

Img Opera Categoria Data Ultima offerta
Senza titolo (Cielo di Pescara) 1978-79
48 x 36,
Tecnica mista 22/04/2024 €9.500
Fagus 1967/83
70 x 70 x 2,
Litografia / Serigrafia 22/04/2024 €10.000
Contatore (Insicuro non curante)
43.7 x 62.5, 1967
Litografia / Serigrafia 10/04/2024 €2.800
Ammazzare il tempo
100 x 100, 1982
Litografia / Serigrafia 27/03/2024 €7.500
Senza Titolo 1964
50 x 65,
Litografia / Serigrafia 22/03/2024 €1.800

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Alighiero Boetti valutazione opere

VoR
ULTIMO AGGIORNAMENTO
23 Aprile 2024
ValutaOpere Rating (VoR): un dato sintetico che indica commerciabilità, solidità e crescita del prezzo
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