Roberto Crippa

Monza, 1921 - Bresso, 1972

Roberto Crippa, dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, si avvicina al movimento spazialista con Cesare Peverelli, Lucio Fontana, Beniamino Joppolo ed altri autori. Nel 1950, 1954 e 1956 è presente alla Biennale di Venezia. Firmatario del Manifesto dello Spazialismo (1950), il suo linguaggio restituisce dipinti denominati Spirali: attraverso un gesto geometrico e circolare crea raggi ovali che escono fuori dalla bidimensionalità della superficie pittorica, generando un dialogo di segni circolari interrotti da masse cromatiche rotonde (statiche).
Ampiamente accolto dalla critica, Roberto Crippa varca i confini nazionali approdando a New York dove conosce i rappresentanti del Surrealismo come Max Ernst e Yves Tanguy, attraverso i quali organizza una mostra alla galleria Alexander Iolas.
Nel 1955 le Spirali divengono polimateriche e vengono subito esposte alla personale presso la galleria Naviglio di Milano. A seguito del successo ottenuto Roberto Crippa realizza opere in sughero, carta di giornale ed amianto, presentate in una mostra itinerante che raggiunge l’Australia e il Giappone. A partire dagli anni Settanta, a seguito di un incidente di volo, dipinge paesaggi mediante la tecnica polimaterica, tenendo saldo il suo stile astratto.