Valerio Adami

Bologna, 1935

Valerio Adami, influenzato da Francis Bacon, inizia la sua carriera artistica con lavori che restituiscono una cifra espressionista. In seguito l’autore si pone il problema di come creare una figurazione capace di ruotare attorno alla Pop art.
Frequentata l’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Achille Funi e nel 1955 decide di andare a Parigi, stringendo amicizia con Sebastian Matta e Wilfredo Lam. Nel 1959 tiene la sua prima personale a Milano presso la galleria del Naviglio, presentando una serie di opere dal titolo "Liturgie". In questo frangente lavora tra Londra e Parigi. Nel 1964 è presente a Documenta III di Kassel e nel 1967 realizza a New York il ciclo di tele che presenterà l’anno successivo alla Biennale di Venezia.
Da questo momento Valerio Adami propone un figurativo stilizzato imbevuto di Pop Art con colori sgargianti che si contrappongono al dramma esistenziale. Nel 1988 organizza una mostra presso il Centre Pompidou di Parigi, curata da Alfred Pacquement. Nel 1986 è ancora presente alla Biennale di Venezia e nel 1987 realizza due grandi pannelli rivolti all’atrio della Gare d’Austerlitz di Parigi.
Conosciuto a livello internazionale, Valerio Adami partecipa a diverse retrospettive come a Madrid (1991), Buenos Aires (1998) e in altre prestigiose sedi espositive.