Gregorio Sciltian

Nakhichevan-na-Donu, 1900 - Roma, 1985

Gregorio Sciltian si forma presso l’Accademia di San Pietroburgo sotto la guida di Beaedsley. Negli anni Venti ritorna alla figurazione studiando il Rinascimento italiano all’Accademia e nei musei di Vienna. Nel 1923 si trasferisce a Roma partecipando alla II Biennale romana del 1925. Il critico d’arte Roberto Longhi presenta la sua prima personale presso la casa d’arte Bragaglia. Dopo aver partecipato alla Biennale di Venezia del 1926, Gregorio Sciltian si trasferisce a Parigi dove espone al Salon des Indèpendants.
Tema costante di questa fase della carriera artistica è la natura morta trattata a 'Trompe-loeil'. Nel 1934 ritorna in Italia stabilendosi a Milano. A partire da questo momento il maestro compie numerose rassegne nazionali ed internazionali.
A Roma stringe amicizia coi fratelli De Chirico, i quali lo introducono nell’ambiente dei facoltosi acquirenti. Dopo la guerra fonda il movimento “Pittori moderni della realtà” per contrastare il nascere di varie correnti informali ed astratte. Gregorio Sciltian è un pittore Realista, ossia con la pittura punta ad ottenere l'illusione della realtà. Nello specifico la sua pittura recupera il Realismo Settecentesco, senza piegarsi alle mode imposte dalle avanguardie.