Giuliano Vangi

Barberino del Mugello, 1931

Giuliano Vangi studia presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1959 si trasferisce in Brasile dove si dedica a studi astratti lavorando cristalli, metalli e acciaio. Rientra in Italia nel 1962 e incontra Carlo Ludovico Ragghianti, curatore nel 1967 della grande mostra fiorentina di Palazzo Strozzi.
La cifra scultorea di Giuliano Vangi conquista subito il pubblico e la critica internazionale. Espone a Napoli, nella suggestiva cornice di Castel Sant’Elmo, un’antologica con un importante e possente gruppo di grandi sculture in pietra lavica, curata da Maurizio Calvesi. Nel 1995 partecipa alla Biennale di Venezia, presentando cinque opere inedite.
Il suo linguaggio racconta, attraverso il marmo, la solitudine umana dell’epoca moderna, risultando tra i principali artisti del Novecento italiano. Nella primavera del 2001, presso il Museo dell’Ermitage, vengono esposte venticinque sculture mentre nel 2002 l’autore inaugura a Mishima il Vangi Sculpture Garden Museum. Nel 1999, scolpisce Varcare la Soglia per il nuovo ingresso dei Musei Vaticani: da un blocco di marmo bianco che si sgretola sorge l’uomo nuovo del terzo millennio, mentre ai lati sono rappresentate due immagini di Papa Giovanni Paolo II.
Artista di altissimo livello, gli sono state commissionate molte opere pubbliche che negli ultimi anni lo hanno impegnato in lavori prestigiosi. Tra i tanti premi assegnati a Giuliano Vangi si ricorda il Premio Michelangelo ed il Premio alla scultura "Libero Andreotti"