Gino Severini

Cortona, 1883 - Parigi, 1966

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Gino Severini si trasferisce a Parigi nel 1906 per studiare l’arte impressionista e post-impressionista. L'artista, pur trovandosi oltralpe, non interrompe i contatti con l’Italia firmando nel 1910 il manifesto della pittura futurista insieme a Balla, Boccioni, Carrà e Russolo. Nel 1912 organizza la prima mostra futurista a Parigi presso la Galerie Bernheim Jeune. In seguito partecipa alle varie rassegne espositive futuriste in Europa e negli Stati Uniti.
La svolta stilistica di Gino Severini avviene nel 1921, anno in cui l’autore passa da un’estetica cubo-futurista a una pittura neoclassica, con influenze metafisiche. Esempio di questo è l’opera "Il suonatore di fisarmonica". Questo periodo della sua carriera artistica rientra nella tendenza che va da Picasso a De Chirico definita “Ritorno all’ordine”, in risposta alla “Nuova Oggettività” tedesca.
Nel secondo dopoguerra si registra un'ulteriore evoluzione della sua cifra stilistica, quando riprende i soggetti del periodo futurista.