Alberto Magnelli

Firenze, 1888 - Meudon, 1971

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Alberto Magnelli inizia la sua attività pittorica nel 1907 e rappresenta uno dei massimi esponenti dell'Astrattismo Europeo e caposcuola della corrente astrattista italiana insieme a Soldati, Reggiani e Prampolini. Conoscerà anche il movimento ma non ne prenderà mai parte. Frequenta gli ambienti dell’avanguardia fiorentina e stringe rapporti con Ardengo Soffici. Nel 1914 compie un viaggio a Parigi con Aldo Palazzeschi e nel fermento artistico che la città offre conosce Apollinaire, Picasso, Lèger, Juan Gris e frequenta l’atelier di Matisse. Da questo momento la cifra stilistica di Alberto Magnelli si orienta verso l’astratto che consolida nel 1915.
Nel 1934, estasiato alla vista dei blocchi di marmo di Carrara, crea la serie di Pietre grazie a cui esibisce alla Galerie Pierre di Parigi, città in cui si trasferisce nel 1931. Nel 1938 espone alla galleria Il Milione assieme ad Arp, Domela, Kandinskij. Durante il secondo conflitto bellico si trasferisce assieme alla moglie a Grasse, località in cui forma un circolino con Sonia Delaunay, Arp, Sophie Tauber e Ferdinand Springer. Alberto Magnelli in questo frangente si dedica completamente all’astrattismo realizzando i conosciuti Collage (su ardesia) che saranno esposti in numerose mostre tematiche.
Nel 1947 si tiene la prima retrospettiva, presentata da Hans Arp, alla galleria Renè Drouin a Parigi. Ulteriori esposizioni da ricordare sono nel 1949 nel corso della collettiva "Le origini dell'Arte Astratta" alla Galleria Maeght di Parigi mentre nel 1914 con oltre 100 opere, realizzate negli anni compresi tra 1914 e 1954, presso il Palazzo delle Belle Arti di Bruxeless in Belgio che gli assicurerà il riconoscimento "Prix de la Critique". Da ricordare, infine, l'esposizione nel 1986 dei Collage presso il famoso Museo Pompidou di Parigi.