Mario Nigro

Pistoia, 1917 - Livorno, 1992

Mario Nigro nel 1945 fonda il gruppo artistico moderno G.A.M. insieme a a Giancarlo Cocchia, Mario Ferretti e Voltolino Fontani. Inizialmente i suoi pittori di riferimento sono De Chirico e Sironi, sebbene più avanti la sua cifra stilistica perde la forma razionale per approdare all’astratto.
Nel 1949 Mario Nigro aderisce al gruppo d’arte concreta MAC e nel 1950 realizza i Pannelli a scacchi interattivi e simultanei che in seguito vengono esposti a Parigi. Interessato alla forma consequenziale intrecciata a reticoli cromatici sembianti incisioni, nel 1952 realizza le Iterazioni ritmiche progressive simultanee su base monocroma.
L’astrattismo prodotto da Mario Nigro assume sempre più una forma reticolare: un groviglio stilistico dal quale l’osservatore difficilmente ne esce. Nel 1954 pubblica il suo primo lavoro teorico-letterale intitolato Spazio totale. Nel 1958 si trasferisce a Milano e realizza I collage vibratili modulari e nel 1964 è presente alla Biennale di Venezia. A seguito della realizzazione delle strutture del Tempo totale, pubblica il secondo libro intitolato: Tempo totale.
Nel 1968 partecipa ancora alla Biennale di Venezia e durante gli anni Settanta realizza il ciclo delle Strutture fisse, Le colonne ambientali ed i Componibili modulari. Da questo momento la sua cifra stilistica passa dall’arte optical all’arte minimal, restituendo opere più architettoniche denominate in seguito Grattacieli.