Filippo De Pisis

Ferrara, 1896 - Brugherio, 1956

Filippo De Pisis inizia a disegnare dal 1904 con la guida del Professor Odoardo Domenichini. Si interessa, inoltre, fin da subito di storia dell'arte. Chiamato a Venezia per la visita militare, poi riformato, studia Tiziano, Tiepolo e Tintoretto. Incline alla scrittura, in questo periodo esegue un esperimento di poesia futurista "Il Bandone".
Si trasferisce a Bologna dove frequenta l’Università. Nel corso degli anni universitari frequenta gli ambienti culturali bolognesi e conosce il critico Giuseppe Raimondi, Umberto Saba, Giovanni Cavicchioli. Tiene, inoltre, rapporti epistolari con Giorgio De Chirico, il fratello Savinio, Tristan Tzara e Ardengo Soffici.
Dopo la laura in lettere nel 1920 si trasferisce a Roma, dedicandosi interamente alla pittura e stringendo amicizia con il pittore Armando Spadini. In questi anni Filippo De Pisis elabora nature morte sospese nel silenzio della pittura Metafisica. Nel 1925 si trasferisce a Parigi, luogo in cui l’autore rafforza la sua padronanza pittorica.
Tra il 1924 e il 1927 realizza le nature morte marine, dove la lezione di Monet è visibile a partire dai colori, come per l’opera "Natura morta con conchiglie". Il processo evolutivo di Filippo De Pisis viene reso noto al pubblico attraverso una sua personale alla Galerie de Printemps presentata da De Chirico. Paesaggi, nature morte, frutti e fiori, si riducono a linee essenziali e da tocchi di colore che suggeriscono la volatilità delle cose.
Nel 1939 De Pisis ritorna in Italia stabilendosi a Milano. Le sue opere, esposte in tutta Europa e accolte nelle più grandi gallerie e rassegne d’arte, raggiungono il massimo successo alla Biennale di Venezia del 1948 e 1954.