Rabarama

Roma, 1969

Rabarama, attratta dalla scultura fin da giovane, decide di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo il diploma partecipa a molti concorsi di scultura ricevendo immediate attenzioni da parte della critica e del pubblico. Attraverso la sua cifra scultorea realizza uomini, donne e creature ibride che decora con texture e simboli che ricordano tessere di mosaico. La “pelle” dei suoi soggetti, fatta di segni e metafore, indica il limite del nostro linguaggio.
Rabarama, attraverso la combinazione di puzzle colorati e segnici, intende restituire le infinite combinazioni del genoma umano, materializzando la complessità dell’Io. Oltre alla scultura, l’autrice si dedica anche alla pittura.
Nel 2011 è presente alla Biennale di Venezia presentando l’opera "Abbandono", realizzata interamente in marmo di Carrara. Costellata di successi, Rabarama espone in molte rassegne fieristiche nazionali e internazionali come a Shanghai, Cannes, Miami e Parigi. Rilevanti istituzioni pubbliche e private, come il Museo d’Arte di Pechino e lo Space di Shanghai, hanno acquistato le sue sculture monumentali.