Otto Dix

Untermhaus, 1891 - Singen, 1969

Il pittore tedesco Otto Dix è nato a Untermhaus nel 1891. Una figura chiave del panorama tedesco post-bellico, segnato dal desiderio di libera espressione artistica. L’artista si appassiona al mondo della pittura fin dall’adolescenza, ma non ha subito la possibilità di far decollare la propria carriera. La partecipazione alla Prima Guerra Mondiale rallenta la sua fama, che raggiungerà il picco massimo solo anni dopo la chiusura del conflitto.
L’esperienza provata colpisce profondamente la sua arte che sfrutta per riuscire a descrivere i veri orrori della guerra. Agli anni ’30 appartengono opere come Invalidi di guerra giocano a carte e La Guerra, quadri in cui l’artista rappresenta la brutalità delle trincee. Nello stesso periodo, fonda insieme a George Grosz, Rudolf Schlichter e John Heartfield il Gruppo Dadaista. Tutti e quattro, organizzano nel 1920 la Prima Fiera Internazionale Dada.
Con il trascorrere degli anni, le opere di Otto Dix diventano sempre più crude e realiste. Prende come modelli immagini reali di soldati sfigurati durante la guerra, riproducendone fedelmente i volti. Con l’avvento del Nazismo, la sua arte è dichiarata “degenerata”. I soldati gli proibiscono di esporre e 260 sue opere vengono sequestrate e bruciate. Otto Dix è così costretto a nascondersi e rallentare la produzione. Di questo periodo, ricordiamo l’opera il Trionfo della morte, dove cerca di esprimere tutto il suo dissenso.
Nel 1936 si stabilisce a Hemmenhofen sul lago di Costanza, concentratosi sulla propria "emigrazione interna”. Si dedica alla sperimentazione delle tecniche degli antichi maestri del Rinascimento tedesco, dipingendo prevalentemente paesaggi.
Quando scoppia il secondo conflitto mondiale è chiamato a partecipare nuovamente. Purtroppo, viene imprigionato dai francesi e poi rilasciato nel 1946. Al suo rientro, si dedica esclusivamente alla realizzazione di paesaggi, autoritratti e opere allegoriche che sfruttano il tema della cristianità per rappresentare la difficile realtà quotidiana.
Muore nel 1969 a Singen (Germania), lasciando dietro di sé una produzione vastissima ed incredibilmente varia.