Mario Marcucci

Viareggio, 1910 - 1992

Mario Marcucci, proveniente da una famiglia molto umile, realizza i suoi primi lavori nel corso degli anni Venti su supporti occasionali come le pagine di giornale e carta da pacchi o la parte retrostante di cartoline. Mediante l’uso di colori a olio, Mario Marcucci compone soggetti tratti dalla vita domestica e familiare definiti dalla critica Naif.
Vicino alle dinamiche artistiche dei macchiaioli, nel 1932 l’autore vince il primo premio alla rassegna organizzata in occasione del concorso letterario Viareggio con l’opera "Cabine sul mare". Nel 1932 realizza la prima personale presso il Kursaal (casinò di Viareggio), curata da Gino Parenti. Nel 1940 espone presso la galleria Il Milione di Milano, dove la sua pittura viene messa in rapporto ai grandi autori come Ottone Rosai, Giorgio Morandi e De Pisis.
La vera consacrazione avviene nel 1941 vincendo il III Premio Bergamo. Lontano dalle mode e dai movimenti artistici, la pittura di Mario Marcucci si fa sempre più intima e tonale, restituendo l’essenza dell’oggetto.
Nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale di Venezia, dove rimane estasiato dalla pittura esposta da Picasso. Nel 1968 la galleria Farsetti di Prato gli organizza una mostra presentando 100 opere, ottenendo molto interesse da parte dei suoi estimatori e nuovi collezionisti.