Luca Maria Patella

Roma, 1934

La formazione poliedrica e multidisciplinare di Luca Maria Patella si manifesta regolarmente nella sua ricerca artistica, puntando sempre verso uno studio che attraversa campi e linguaggi. L'educazione familiare, il background scientifico (laurea in Chimica Strutturale Elettronica) e la psicoanalisi (dal padre Luigi che descrive come un "umanista-cosmologo e artista") lo inducono a cimentarsi ed esprimere il suo talento a cavallo tra pittura e altre forme d'arte quali la scultura oggettuale, film e video, arte grafica e nuove interpretazioni del formato libro e della scrittura (arte visiva, letteratura e teoria).
Questa ricerca continua e l'esplorazione di Luca Maria Patella sul rapporto arte-scienza, iniziata negli anni Sessanta con proposte che utilizzavano la foto-cinematografia (Terra animata, 1967, cortometraggio realizzato in collaborazione con la moglie Rosa), segmentano concetti a lungo raggio che egli stesso chiamava "il concettualismo a carattere composito".
In quegli anni l'artista espone a L'Attico di Roma, dove realizza opere come Ambiente proiettivo animato (1966-68), il film SKMP2 (1968) e Dice A ("Dice A", 1966), una meditazione concettuale sulla co-espressione di suono, testo e immagine. "Foresta parlante", l'ambiente sonoro interattivo dell'artista, fu creato nel 1971 de include aspetti multisensoriali. L'opera catturò l'attenzione di Christo.
Come esploratore dei labirinti del sapere e della storia, il percorso di Luca Maria Patella negli anni Ottanta sarà caratterizzato da questa propensione, assorbendo alcune caratteristiche della cultura della citazione e dell'appropriazione, reinterpretate in chiave personale.
La Fondazione Morra di Napoli ha curato tre sue pubblicazioni e promosso una sua retrospettiva a Castel Sant'Elmo nel 2007.