Lino Dinetto

Este, 1927

Lino Dinetto dopo la scuola media si trasferisce a Venezia dedicandosi interamente allo studio dell’arte. Il colorismo della grande pittura veneta lascerà nell’autore un’impronta indelebile. A quindici anni si trasferisce a Milano conoscendo Carlo Carrà e Mario Sironi. Insieme a loro affronta la questione della Metafisica e del Futurismo. Esordisce come muralista realizzando affreschi di grandi dimensioni in Veneto, Toscana e Liguria. Nel 1946 realizza la grande tela "Ultima cena", ubicata presso il refettorio dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Nel 1950 affresca la Cattedrale di S. Josè di Montevideo in Uruguay.
A partire dagli anni sessanta Lino Dinetto restituisce una cifra informale che parte dal Cubismo. In questo frangente realizza il ciclo "I Porti", attraverso il quale vince il Premio al Salon Nacional di Montevideo. Nel 1963 affresca le Storie monastiche presso il chiostro di S. Maria in Campis a Foligno. Durante gli anni sessanta i temi prediletti dall’autore sono le figure femminili, il paesaggio Veneto e toscano, ricordi e nature morte.