Gianfranco Baruchello

Livorno, 1924 - 2023

Gianfranco Baruchello s laurea in Giurisprudenza nel 1947 ed entra nell’azienda Bombrini Parodi Delfino, occupandosi della creazione dell’azienda chimica. Nel 1959 lascia il lavoro per dedicarsi completamente all’arte. Decide di trasferirsi a Parigi conoscendo Roberto Matta ed incontrando Alain Jouffroy e Marcel Duchamp.
A seguire compie un viaggio a New York conoscendo John Cage, la Pop art americana e l’espressionismo astratto. L’esperienza americana si concretizza con la creazione di grandi tele bianche nominate dall’autore "Altre tracce", caratterizzate da pronunciate strisce di pittura nera che lo spingono verso il Nouveau Rèalisme.
La partecipazione di Gianfranco Baruchello alle avanguardie internazionali influisce solo parzialmente sulla ricerca dell’autore che si configura autonomo e svincolato da qualsiasi movimento. Nel 1963 a lui è dedicata una personale alla galleria La Tartaruga di Roma, presentata da Jouffroy: le opere esposte si presentano frammentate, quasi miniaturizzate, eseguite su grandi superfici bianche su cui compaiono disegni, segni di vario ordine e collage che rimandano alla società consumistica e televisiva.
Nel 1960 compie il primo esperimento cinematografico Molla e nel 1963 Il grado zero del paesaggio e Verifica incerta. A partire dagli anni Settanta pittura, cinema e produzione di libri sono alcuni dei linguaggi che Gianfranco Baruchello sperimenta. A fine 20211 Achille Bonito Oliva organizza una grande mostra antologica dedicata all'artista presso la galleria nazionale d'arte moderna di Roma.