Fernando Botero

Medellín, 1932

Fernando Botero fin dalla adolescenza disegna illustrazioni per il giornale più importante della sua città. L'esordio ufficiale è nel 1948 con un'esposizione nella città di Medellin. Nel 1952 vince il secondo premio al IX Salone degli artisti colombiani con l’opera "Sulla costa".
Compie diversi viaggi in Europa dove conosce le opere di Goya, Tiziano ed in Italia conosce la pittura di Giotto e Mantegna che lo ispirano così tanto da riprodurre diverse copie. Incompreso dall’ambiente colombiano, Fernando Botero decide di trasferirsi in Messico, dove pensa di espandere e dilatare il volume delle forme dei soggetti in modo del tutto personale. Questa caratteristica influenzerà tutta la sua carriera artistica.
Nel 1958 gli viene assegna la cattedra di Pittura all'Accademia d'arte di Bogotà. Nello stesso anno espone a Washington alla Gres Gallery. Abbandona la Colombia a seguito della sua nomina contestata per la Biennale. Nel 1969 espone a Parigi dove si stabilisce nel 1973 continuando a dedicarsi alla scultura.
Nella sua carriera artistica, a metà anni Sessanta, Fernando Botero si dedica anche alla scultura.
Dal 1983 si trasferisce per alcuni mesi in Italia, e per la precisione a Pietrasanta per la vicinanza alle famose cave di marmo delle Alpi Apuane. Proprio a Pietrasanta realizza, nella chiesa della Misericordia, due importanti affreschi dell'Inferno e Paradiso. L'artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, quasi assenti se non per la loro forma, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare.