Daniel Spoerri

Galati, 1930

Daniel Spoerri, dopo il trasferimento in Svizzera, intraprende gli studi di danza. Nel 1959, nella città francese, conosce Duschamp e Man Ray. Inizia la sua opera di artista figurativo inventando i Tableaux – pièges (quadri trappola): incollando su tavola oggetti quotidiani l'autore sposta la "visione della tavola" dal piano orizzontale a quello verticale, con risultati insoliti. Nel 1960 elabora il Manifesto del Nouveau Rèalisme.
La sua prima personale avviene nel 1961 a Milano, curata da Arturo Schwarz. In questa fase prosegue i suoi Dètrompe – l’oeil che stravolgono l’ordinaria posizione degli oggetti come nell’opera "La Douche" in cui fissa una rubinetteria da stanza da bagno su un quadro che rappresenta un torrente di montagna.
Importante fase di ricerca artistica, inoltre, lo condurrà alla Eat Art che nel corso degli anni gli darà rilevanza internazionale. Negli anni Ottanta il suo modo di concepire la scultura gli consente di usare oggetti diversi. Assembla tra loro oggetti di natura diversa tra cui strumenti ortopedici e da macellario, in un tono di parodia. In alcuni casi gli oggetti vengono fusi nel bronzo. È la fase che Daniel Spoerri definisce degli “oggetti etnosincretistici” che riuniscono maschere primitive, oggetti da mercato delle pulci e simboli religiosi occidentali, per deridere ogni fede e ogni convenzione artistica.
La prima retrospettiva dell'artista è datata 1990 presso il Centre Georges Pompidou. Da questo momento Daniel Spoerri compie rassegne artistiche molto rilevanti a livello internazionale come l'ideazione del ristorante che costituisce il centro del Padiglione della Svizzera all'Esposizione universale di Siviglia.