Carlo Quaglia

Terni, 1903 - Roma, 1970

Carlo Quaglia, dopo la laura in Economia e Commercio, nel 1934 viene inviato in Libia come ufficiale. Nel maggio del 1940 organizza la sua prima esposizione in collettiva presso le sale dell'albergo Etal di Derna ma, pochi mesi dopo, viene catturato dalle truppe Inglesi e deportato in India nel campo di Yol. Durante la reclusione realizza piccoli dipinti raffiguranti i compagni di prigionia e paesaggi.
Liberato dalla prigionia torna in Italia dedicandosi totalmente alla pittura. Nel 1947 organizza la prima personale alla galleria Il Cortile. Nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma con l’opera "Natura morta".
Carlo Quaglia è autodidatta e si avvicina al tonalismo della Scuola romana. I suoi temi pittorici rimangono i paesaggi, nature morte e qualche ritratto. Nel corso degli anni Cinquanta conduce un’intensa attività espositiva: alla XXV Biennale di Venezia, al II Premio Terni, alla VI Quadriennale di Roma. Nel 1952, presso la Galleria Silvagni di Parigi, presenta la mostra “Paysages de Rome et de Venise”. Nel 1954 viene ammesso alla XXXVI Biennale di Venezia. Nell’anno successivo ottiene la cattedra di pittura presso l’Accademia di Roma per stranieri.