Cafiero Filippelli

Livorno, 1889 - 1973

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Cafiero Filippelli frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la scuola del Nudo. Entra in contatto con Giovanni Fattori e subito dopo con Galileo Chini. Per mantenere la famiglia lavora presso una fabbrica di letti di ferro e, nei momenti liberi, riesce a sviluppare una pittura post – macchiaiola che parte dal paesaggio per approdare alle scene di vita quotidiana. Più avanti la sua ricerca ruota attorno agli interni delle stanze, nelle quali compaiono madri che nutrono i propri figli, donne che rammendano i panni o scene di unione familiare. Tutto ciò è mostrato attraverso una luce artificiale che riecheggia, in alcuni tratti, quella divina prodotta da Francisco de Zurbaràn.
Il primo successo artistico di Cafiero Filippelli avviene nel 1922 durante la Primavera Fiorentina, esponendo il dipinto "Babbo ritorna" che viene acquistato dalla Galleria d’Arte Moderna. L’anno successivo è presente alla Quadriennale di Torino ed alla seconda Biennale di Roma. Nel 1924 e 1926 è presente alla Biennale di Venezia presentando l’opera "Anime sole". Nel 1931 tiene una personale alla Galleria Ronco di Biella.
Negli anni la pittura di Cafiero Filippelli esce dai confini toscani raggiungendo rassegne espositive a Torino, Gallarate, Brescia e Novara. In seguito, diviene membro del gruppo Labronico.