Bruno Ceccobelli

Monte Castello di Vibio, 1952

Bruno Ceccobelli frequenta l’Accademia di Belle Arti a Roma sotto la guida di Toti Scialoja, dal quale apprende l’astrattismo. Attraverso lo studio della teosofia e dell’alchimia perviene a un simbolismo spirituale che richiama il Libro Rosso di C.G. Jung e il valore dell’archetipo: immagine fosca iniziale (Archè).
Nel 1975 espone alla prima collettiva presso il Palazzo Comunale di Albach, in Austria. Due anni dopo tiene la sua prima personale presso la galleria Spazio Alternativo di Roma, in cui espone lavori puramente concettuali. In seguito riceve numerosi inviti Internazionali come: nel 1979 al Festival della Cultura Italiana di Belgrado e, successivamente, in Francia, Germania e Croazia. Nel 1980 viene invitato alla Biennale Des Jeunes di Parigi e alla galleria Ugo Ferranti di Roma. Nel 1984 il critico Bonito Oliva gli cura la mostra Ateliers.
A seguito di questa mostra si afferma il Gruppo di San Lorenzo sulla scena artistica internazionale. Nello stesso anno Bruno Ceccobelli viene invitato alla Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta finiscono con diverse mostre internazionali a partire da New York, Madrid e Barcellona. Mentre nei primi anni Novanta espone in Germania, Canada e alla Quadriennale di Roma.
Nel 2000 Bruno Ceccobelli sperimenta la scultura, realizzando i portali in bronzo presso il Duomo di Terni. Appartenente a questo periodo si ricorda la scultura "Leda". Nel 2006 propone alcune sculture in marmo a Verona e Pietrasanta. Nel 2007 esibisce l’installazione: "Longa marcia post-temporale" presso la galleria Volume di Roma. Nel 2008 la prima retrospettiva ad opera del Museo Mart di Rovereto dedicata all’Officina San Lorenzo.